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domenica 30 settembre 2012

LOMELLINA: TERRA ACQUA CIELO



 Verso il cuore della Lomellina   

Il paesaggio lomellinese ha qualcosa di struggente fino alla vertigine. Bisogna però mettersi in ascolto e cercare di entrare in sintonia con esso, fino a quando decida di mostrarsi. Se non siamo in grado di compiere su di noi quest’atto di umiltà e di devozione, ci sembrerà solo una monotona piana senza attrattive. Le strade, spesso sterrate, fra risaia e risaia, fra piccole macchie di bosco e cascine in lontananza che sembrano monumenti all’eternità e alla sua solitudine, offrono la possibilità, in quest’ angolo di terra assai minuscolo, compreso fra Po e Ticino, di dimenticare la nostra piccolezza o, se si preferisce, di misurare la nostra grandezza. Di primavera, fra marzo e aprile, l’azzurro del cielo si specchia nell’azzurro delle acque delle risaie non ancora verdi di erbe; in autunno inoltrato, la bruna grigia che sale dalle acque e dalla terra si congiunge al cielo plumbeo di nubi compatte come un’immensa volta a botte che contiene l’intera terra. Insomma, nelle due stagioni di passaggio il cielo sembra confondersi con la terra e la terra essere parte del cielo, dando così, a chi lo sa cogliere, lo spunto per un’idea non troppo scontata circa il nostro transitare lungo le strade fra risaia e risaia.
E’un fazzoletto di terra che ha una sua identità inconfondibile, quasi fosse una piccola patria. 
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giovedì 27 settembre 2012

Turismo sessuale...e le donne?


C’è Clara, italiana, sulla quarantina, che sul volo di ritorno dall’Havana sorride, convinta di aver trovato l’amore. E c’è Elizabeth, 50 anni, un lavoro come manager in una multinazionale, che accarezza la schiena nera del suo beach boy sulla sabbia bianca di Zanzibar, consapevole di star pagando per fare sesso e divertirsi un po’.
In Giamaica, a Cuba, in Senegal, Kenia, Capo Verde, Santo Domingo. L’elenco delle mete è lungo, basta che il paese sia povero e anche gli uomini si mettono a vendere i loro corpi alle turiste. Fino a una decina di anni fa il turismo sessuale era cosa da uomini. Stigmatizzato, condannato, soprattutto quando si traduce nelle terribili scene in Thailandia, dove vedi ragazzine (e ragazzini) anche di 10 anni costretti a prostituirsi per non morire di fame. Con le organizzazioni governative che lottano disperatamente contro il propagarsi di Hiv e di malattie sessualmente trasmissibili.
Per anni abbiamo sentito i racconti di uomini che tornavano da Cuba vantandosi di conquiste, dopo essere stati in compagnia di donne, anche molto giovani, disposte a tutto pur di fare un pasto decente e avere qualche pesos per comprarsi un paio di scarpe.
Ora il turismo sessuale piace anche alle donne. Nella maggior parte dei casi non si tratta di giovanissime ma di signore tra i 45 e i 65 anni di età, in vena di trasgressione, oppure alla ricerca dell’amore che non hanno trovato nel loro paese. Tante – troppe, oserei dire – si convincono che nel loro caso non si tratta di prostituzione.
“Lui si è innamorato di me, mi tratta come una regina, mi chiama mi amor”, mi ha raccontato Clara sospirando sull’aereo che la riportava a casa da Cuba. “Tornerò e ci sposeremo”. E poco importa se a mi amor arriveranno richieste di soldi, vestiti e oggetti che a Cuba non si trovano. Elizabeth, invece, è più pragmatica: “A Zanzibar i ragazzi non hanno denaro e io cerco solo un po’ di sesso facile senza pensieri, senza complicazioni. Li pago e loro mi danno quello che voglio”, racconta. Ma Elizabeth è un’eccezione. Per la maggior parte delle turiste si tratta di regali, di aiuti, perché “quei ragazzi sono così poveri”.

Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O’Connell Davidson, due sociologhe inglesi, che hanno analizzato nello specifico il turismo sessuale femminile in Giamaica, intervistando 240 donne in vacanza, hanno scoperto chealmeno un terzo di loro, pur ammettendo di aver avuto una relazione con ragazzi del luogo – con regali e cene offerte generosamente -, ha categoricamente escluso di aver pagato dei “prostituiti”.
D’altro canto loro, i beach boys, chiamano le turiste  “bottiglie di latte da riempire” per il colore chiaro della loro pelle. O, quando vogliono essere gentili, le definiscono Sugar Mamas.
Secondo Taylor e Davidson, la ragione per cui le donne riescono a convincersi di non aver pagato è il pregiudizio che gli uomini neri amino fare sesso con chiunque, anche con donne più anziane, e che siano dei grandi amatori. Il pensiero che siano interessate a loro per motivi economici non le sfiora nemmeno. In realtà esistono dei veri e propri tariffari. Un’ora di sesso in Giamaica costa tra i 20 e i 30 dollari, una notte intera 150, compreso il sesso orale. Nemmeno tanto a buon mercato. Con il rischio di trovare pure quello violento che ti allunga due schiaffi, come hanno denunciato molte turiste. E con il rischio di rimanere ferite nell’animo, per quelle che pensavano di trovare il grande amore.
A parlare del turismo sessuale come fenomeno è anche Paradise Love, film presentato quest’anno a Cannes. Un’analisi così spietata non la si era vista nemmeno in Verso Sud, di Laurent Cantet  con Charlotte Rampling. Ma nel lavoro dell’austriaco Ulrich Seidl la protagonista è una cinquantenne piuttosto appassita, partita per il Kenya alla ricerca  di una nuova rivalsa, sul piano sessuale ma anche sentimentale. All’inizio della sua avventura sembra divertirsi, pensa di essere davvero corteggiata. Ma al momento di aprire il portafoglio sembra tutt’altro che felice.
Tratto da :http://27esimaora.corriere.it

domenica 23 settembre 2012

Turismo cosi cosi, ma l'Italia piace agli stranieri


L'Italia si conferma una meta desiderata, ma anche molto frequentata, in particolare dagli ospiti provenienti dai Paesi extra-Ue, come russi e cinesi. Sulla stessa lunghezza d'onda un altro mercato importante come il Brasile. Bene i mercati nuovi e promettenti, come quello degli Emirati Arabi
È un'estate a luci e ombre quella appena iniziata per l'azienda turistica Italia sul fronte degli arrivi internazionali, dove l'incoming dai Paesi oltreoceano compensa la ridotta propensione al viaggio degli europei, con l'eccezione di Germania e Austria: è quanto emerge dal consueto Monitoraggio estivo sui trend del turismo realizzato dall'Enit-Agenzia, attraverso la sua rete estera, presso i più grandi tour operator operanti nei principali mercati europei e d'oltreoceano.

L'Italia, evidenzia lo studio, si conferma una meta desiderata, ma anche frequentata, in particolare dagli ospiti provenienti dai mercati extra Ue, come russi e cinesi, considerati ormai grandi top spender per il nostro Paese (sul tax free shopping complessivo, il 31% è rappresentato dai russi e il 16% dai cinesi). Nell'indagine spicca la performance della Cina, i cui operatori dichiarano aumenti di vendite considerevoli, tra il 30 e l'80% circa, confermati dalla continua crescita del numero dei visti turistici rilasciati dal sistema diplomatico consolare italiano che, nel primo trimestre, è stata di circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

Sulla stessa lunghezza d'onda un altro mercato importante come il Brasile per il quale si segnala una crescita costante delle vendite dal 10 al 20%. Andamento in salita anche da parte di mercati nuovi e promettenti, come gli Emirati Arabi Uniti dove il brand Italia è molto richiesto, in prevalenza il turismo culturale e la montagna estiva. Sempre in forte espansione la Russia il cui numero di viaggiatori, già nei primi tre mesi dell'anno in corso, è aumentato dell'11% circa rispetto allo scorso anno. Territorio ideale per le vacanze di questi ospiti, secondo i tour operator intervistati, risulta l'Emilia Romagna (gli eventi sismici hanno inciso pochissimo sulle prenotazioni già effettuate), seguita dal Veneto, dalla Liguria, dalla Campania e dalle due grandi isole, Sardegna e Sicilia. Lo studio dell'Enit segnala poi il recupero del Giappone dove i maggiori tour operator hanno organizzato voli charter per l'Italia per rispondere alla domanda di “pacchetti per gruppi” a prezzi competitivi, utilizzando anche voli in partenza dagli aeroporti delle province nipponiche.
Tratto da http://www.italiaatavola.net 

venerdì 21 settembre 2012

Boom del turismo gay in Rete

Internet la fa da padrone. Addio agenzie di viaggi, la vacanza si sceglie online. Sono 17 milioni gli utenti che cercano online le ferie dei sogni. Un settore che non vede crisi. Tutt'altro. Le ricerche sotto la voce «travel» sono in crescita di anno in anno, come è emerso nei primi 5 mesi del 2011. Italia e mare tra le mete preferite, ma è il turismo gay a guidare i trend di quest'anno insieme con i viaggi culturali. Secondo Amadeus Italia - che riporta le tendenze emerse dall'Osservatorio Integrato dei Viaggi e del Turismo in collaborazione con Google Italy - il turismo gay è in costante ascesa e rappresenta ormai il 10% del fatturato di viaggio generato a livello globale. Ciò è dovuto anche al fatto che in Italia e nel mondo, agenzie di viaggio, tour operator, linee di crociere e aeree e altri operatori si rivolgono sempre più a questo target proponendo loro offerte specifiche. In Europa nell'ultimo anno sono stati stimati 70 milioni di viaggiatori appartenenti al turismo gay e lesbico, mentre in Italia il giro d'affari equivale oggi al 7% circa di quello complessivo. Per quanto riguarda il mercato italiano, il 55% dei viaggiatori G&L sceglie di trascorre le vacanze nella nostra penisola (in particolare la Toscana, dove sono state avviate numerose iniziative, oltre a Bologna e Roma che caratterizzano il podio nazionale), contro il 25% che si spinge oltre i confini dell'Europa, consumando soggiorni di almeno 7 notti e spendendo in media il 38% in più di un turista eterosessuale. Si tratta, infatti, di un target costituito da high spender, portatori di «pink dollars» e creatori di tendenze. Le mete di vacanza estere più richieste da questi consumatori italiani sono Montréal e Buenos Aires, popolari per via della possibilità di unioni civili, seguite da Città del Capo e Sidney. Non solo gay, però. Per tutto l'altro mondo dei vacanzieri le mete italiane continuano ad essere le più ricercate online, come dimostrano i dati di Google che evidenziano l'interesse del 63% dei consumatori di rimanere in Italia per le proprie vacanze e di scegliere il mare e i laghi come meta preferita (il 64%). In particolare, tra le destinazioni più cercate e in crescita rispetto al 2010 ci sono Sardegna, Toscana e Puglia (Salento). Dopo l'Italia, le mete a corto raggio più cercate sul motore risultano essere i paesi europei con il 28% delle preferenze, tra cui spiccano la Spagna (Baleari e Costa Brava) e le isole greche (Creta, Rodi, Dodecaneso) le quali, oltre a un generale trend positivo, stanno entrambe avvantaggiandosi della difficile situazione politica di Egitto e Tunisia. Così analogamente in crescita è la Turchia, meta di compensazione della crisi del Mar Rosso. Bene anche le capitali europee che dominano come tipologia di mete, a evidenziare una spiccata tendenza per le vacanze culturali. Tra le prime 100 destinazioni più cercate su Google, il 9% è rivolto a mete a lungo raggio, con preferenza per località come Caraibi (+357% rispetto al 2010), Brasile, Hong Kong (+408%) e Stati Uniti (ad esempio, New York che registra un incremento del 361% rispetto allo scorso anno). Infine il turismo culturale. Orchestre e cori universitari che realizzano tour in tutta Europa, eseguendo concerti in ognuna delle città che visitano. Amanti del ballo che girano il mondo per partecipare ai vari workshop di questa disciplina. Famiglie che frequentano laboratori di ceramica o di cucina nei luoghi in cui scelgono di soggiornare per «spezzare il ritmo delle visite» ed entrare in contatto con la gente del posto... Non sono fantasie di pochi o gruppi isolati di turisti ma una rete di persone - Creative Tourism Network - formatasi a Barcellona e nata in collaborazione con i membri delle città di Parigi e Roma, che sviluppano il viaggio partendo da un concetto esperienziale del luogo visitato. Particolarmente caratterizzante per questo tipo di turista - che in Italia conta già circa 50.000 appassionati - è il coinvolgimento nel flusso della vita culturale e creativa della città o del posto, che lo porti a sentirsi parte attiva delle dinamiche della comunità locale, attraverso esperienze genuine e autentiche che esulano dalle classiche offerte dell'industria turistica, in contrapposizione al turista consumista. Il settore del turismo culturale è oggi in piena espansione e i suoi componenti sono pronti ad accogliere tutte le destinazioni e gli operatori economici che sapranno offrire condizioni favorevoli allo sviluppo del turismo creativo, indipendentemente dalla loro importanza demografica o dalla loro proiezione internazionale.
Tratto da 
http://www.ilgiornale.it/news
7 notti in Salento all'Araba Fenice Village 4 stelle di Torre dell'Orso in appartamento da 2 a 4 persone con drink di benvenuto e animazione a 99 € invece di 320